giovedì, dicembre 29, 2005

L'anno che verrà

La Repubblica è uno dei giornali più letti in Italia, superato solo dal Corriere della Sera. Ma mentre quest'ultimo è spesso più autorevole, preciso, equilibrato nei giudizi e nelle notizie, Repubblica mi sembra fazioso, schierato sempre e comunque a sinistra, esagerato nei toni e nel giustificare l'appartenenza della linea editoriale, spesso materialista ed atea, improponibilmente volto a difendere tutta quella ideologia che rappresenta, sostenuta in Italia dagli scranni di governo.

Si dirà, dall'edicolante ci sono delle abitudini e dei gusti oramai consolidati che premiano queste scelte, ma online dovrebbe essere diversa la situazione. Purtroppo, online la Repubblica è molto consultato, ma c'è anche un motivo, penso, perché ciò accade: è il popolo delle blogstar (e dei blog in generale) che la cita moltissimo, riproponendo gli articoli del quotidiano di Scalfari nei loro ragionamenti e nei loro temi, portando l'attenzione a ricondursi sempre a sinistra, quasi fosse il loro totem, la loro coperta di linus, il loro emblema filosofico, fino agli "scandali" urlati contro la parte avversa salvo poi ritornare indietro con la coda fra le gambe e gettando acqua sul fuoco.

Ciò trae origine dall'anomalia italiana (te pareva?) delle blogstar, che sono spesso orientate a sinistra, se si eccettuano pochissime eccezioni. Questo sbilanciamento ha portato alla situazione paradossale, nella quale siamo costretti a leggere un continuo bombardamento di ideologia soltanto per un evidente superiorità numerica, dovendo andare pure a leggere, per poi provare fastidio e magari pure rabbia, le stesse cose cucinate in salsa editoriale, dalla Repubblica e company.

In parte è anche colpa nostra: si, noi moderati, noi non passivizzati dalle ideologie staliniste, marxiste, atee, noi insomma che tentiamo di non fare mai di tutta l'erba un fascio, di non generalizzare mai il discorso su "tutto" e "niente", contrari ai totalitarismi, alle dittature come alle anarchie, noi però sulla blogosfera non facciamo molto per cambiare questo stato di "conduzione" da parte dei blog che hanno un successo molto maggiore. Sono lì ogni volta con i loro post melliflui, sottilmente intelligenti, ma quanta intelligenza sprecata, al servizio di un libertinismo da macelleria, pronto a lasciar andare tutto, tendente al minimalismo, pur di essere nella scia del pensiero debole ma "contro", pronti a smantellare qualsiasi volontà di raddrizzare la situazione, di esprimere proposte, di valorizzare qualche principio etico.

Ecco, noi tutti dovremmo metterci una mano sulla coscienza e dirci: allora, è questo l'anno nuovo che verrà? Diamoci da fare.

Nessun commento: