martedì, novembre 01, 2011

La Civiltà Cattolica e la politica (che non c'è)




Circola una battuta nell'ambiente religioso a proposito della nomina di Antonio Spadaro SJ a neo direttore di "Civiltà Cattolica", la prestigiosa rivista dei Gesuiti fondata nel 1850. Il Papa chiama il capo della Compagnia (il Preposito generale) ed alcuni alti prelati e chiede "Qual è la persona nel collegio degli scrittori che ci capisce meno di tutti di politica??". La risposta è corale.

In effetti, padre Spadaro è stato chiamato a succedere al dimissionario Padre Salvini con un'inattesa nomina, in un momento molto delicato per i rapporti tra governo e Santa Sede. All'acme della crisi del berlusconismo e del succedere degli scandali portati a suo carico, le simpatie di quella società civile cattolica che pure lo aveva votato si stanno ormai riducendo al minimo, e complice la drammatica crisi economica che il Paese sta vivendo, l'ambiente clericale fa fatica a difendere le posizioni del partito di centro-destra. E' quindi altamente probabile che Bertone & Co., che sono stati i protagonisti principali di questo trend pro-Berlusconi, nel momento di scegliere il direttore della più famosa rivista cattolica italiana, abbiano fatto preferenza non per gli scrittori più politici ed esperti, orientati verso il centro-sinistra, e dunque lontani dalla attuale leadership della Segreteria di Stato (che deve correggere tutte le bozze della rivista prima della pubblicazione), ma su una persona "estranea", propensa a scrivere di letteratura, nuovi media, attiva sui social network e autore di blog su temi inoffensivi, perfetto rispetto a qualcuno che potesse dare le necessarie e dure stoccate sui temi di morale e di economia.

E' interessante notare che in questi giorni, le illazioni da palazzo sembrano trovare conferma sul profilo Facebook del buon neo-direttore, che nei momenti più drammatici della crisi economica che l'Europa sta vivendo, continua serenamente a pubblicare sulla sua bacheca, ovviamente pubblica, gli indirizzi dei suoi blog, del suo Twitter, delle sue pagine. Nessun accenno alla situazione politica, nessuna riflessione sui movimenti finanziari che stanno mettendo in ginocchio le famiglie di mezzo mondo occidentale, non un moto di indignazione, neanche un'alzata di sopracciglio. Solo grandi faccine di sorrisi, tanta "cyberteologia", molte cose in inglese: tutto very politically correct.


Note allegate

Dal sito di Senato.it: Civiltà Cattolica.

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