mercoledì, dicembre 01, 2010

Newsletter di Olimpia Tarzia - novembre 2010





Carissima/o,

 

Papa Benedetto XVI, alla Veglia per la vita nascente celebrata a San Pietro sabato 27 novembre u.s. ha detto: "Esorto i protagonisti della politica(..)a promuovere una cultura sempre rispettosa della vita umana(..)L'embrione non è un cumulo di materiale biologico, ma un nuovo individuo della specie umana(..)Nonostante ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze con motivazioni pretestuose, non c'è alcuna ragione per non considerarlo persona fin dal concepimento”.

Come sempre le Sue parole ci danno forza e illuminano il nostro cammino!

 

Come saprai, presso la Commissione Politiche Sociali del  Consiglio Regionale del Lazio è iniziato l’esame della mia proposta di legge “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari”, presentata il 26 maggio u.s. e sottoscritta da 40 consiglieri regionali.

 

La legge istitutiva nazionale 405 dei  consultori familiari risale al ’75 e quella regionale al ‘76: in 35 anni vi sono stati notevoli cambiamenti a livello sociale, sanitario e culturale che impongono oggi una riqualificazione di tali strutture, innanzitutto prendendo coscienza della progressiva perdita della loro istitutiva funzione sociale di sostegno alla famiglia e alla maternità e paternità responsabili.

 

Il vero sviluppo ha un centro vitale e propulsore, e questo è “l’apertura alla vita”: infatti,  “quando una società s’avvia verso la negazione e la soppressione della vita, finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo. Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono” (Caritas in veritate n.28): questa è la convinzione che sta alla base del mio progetto di legge, che considero parte di un progetto culturale e politico più ampio, che guarda lontano, che ha accettato la sfida di testimoniare che è possibile difendere i principi non negoziabili e i fondamenti etici nell’azione politica.  

In questo ritengo di fare mia la considerazione espressa dal Card. Bagnasco nella Prolusione alla 46° Settimana Sociale dei cattolici italiani:”aspettarsi che i cattolici si limitino al servizio della carità perché questa è un fronte  che raccoglie  consensi e facili intese, chiedendo invece l’afasia convinta o tattica su altri versanti ritenuti  divisivi e quindi inopportuni, significherebbe  tradire il Vangelo e quindi Dio e l’uomo.(…)”

 

 

TI RIASSUMO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA PROPOSTA DI LEGGE

 

  1. La “sanitarizzazione” dei consultori è divenuta prassi consolidata e l’unica via per uscirne è una riforma che restituisca loro il ruolo sociale di servizio alla famiglia, alla persona, alla coppia e al minore, facendoli rientrare nei livelli essenziali dell’assistenza sociale, oltre che sanitaria.
  2.  La riforma prevede una rafforzata équipe multidisciplinare, necessaria oggi per affrontare e risolvere la complessità delle problematiche presenti.

3.   Poiché la maternità rappresenta un valore sociale che le Istituzioni sono chiamate a tutelare, è previsto che in ogni consultorio debbano essere garantite le informazioni sui servizi, sugli strumenti di sostegno pubblici e privati e sui luoghi di accoglienza destinate alle gestanti e alle ragazze madri in difficoltà, al fine di sostenere le donne lasciate sole di fronte a una maternità difficile o inattesa e per offrire loro quella tutela che consenta la libertà di non abortire.

 

4.   Ai consultori è affidato il compito obbligatorio, in occasione del colloquio con la donna, di contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'aborto, anche attraverso un sostegno economico; ai consultori spetta inoltre il compito di esaminare le possibili soluzioni dei problemi e di offrire alternative  all’aborto.

5.    In questa fase -di esclusiva azione preventiva- deve essere prevista la presenza delle associazioni di volontariato impegnate sul territorio nella difesa della vita nascente e della maternità.

6.   Vengono riconosciuti, nell’ottica della sussidiarietà, i consultori promossi da associazioni familiari, di volontariato, diocesani, ecc., nel rispetto delle proprie finalità statutarie e attribuendo loro pari dignità di quelli pubblici, anche tramite forme di accreditamento.

Purtroppo, come sempre accade, ormai, nel nostro Paese quando si affrontano temi quali il diritto alla vita e il valore della famiglia, contro la proposta  si sono scatenati violentissimi attacchi da una certa area culturale ideologica ed arrogante, rappresentata da un veterofemminismo che ben conosciamo, che, diffondendo bugie e sciorinando critiche irrazionali e infondate,  sta lanciando petizioni di raccolta firme contro la legge e  moltiplicando iniziative sul territorio nazionale e sul web, te ne segnalo una fra tante (clicca per visualizzare gli spot contro la legge), convegni, eventi, volantini, manifesti (allegato), mozioni nei vari comuni e municipi. Emblematiche le dichiarazioni di Emma Bonino (clicca per visualizzare)  che esorta una mobilitazione a livello nazionale “contro la legge Tarzia”.

 

Ma le parole del Santo Padre ci sono ancora di conforto: «Sarebbe totalmente falsa e illusoria qualsiasi difesa dei diritti umani politici, economici e sociali che non comprendesse un’energica difesa del diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale(…).Nella difesa della vita, non dobbiamo temere l'ostilità e l'impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità, che ci conformerebbero alla mentalità di questo mondo”. (Papa Benedetto XVI, ai Vescovi Brasiliani, 28.10.2010).

 

Già diverse significative realtà del nostro mondo associativo hanno accolto il mio invito a farsi sentire con una dichiarazione di appoggio, tra queste: il Forum della Associazioni Familiari del Lazio, la Compagnia delle Opere, la Consulta Regionale per la Pastorale Sanitaria, il Movimento Cristiano Lavoratori, l’Associazione Medici Cattolici,  l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani, l’Unione Giuristi Cattolici Italiani, l’Istituto di Bioetica dell’UCSC di Roma, il Rinnovamento nello Spirito, Il Movimento dei Focolari-Famiglie Nuove, l’Università Campus Bio-medico, il MOICA, la Società Italiana di Psicologia, il MOIGE, la Confederazione Italiana dei Centri di Regolazione Naturale della Fertilità e stanno pervenendo molte altre importanti adesioni (Puoi trovare le prime dichiarazioni di appoggio nel mio sito: www.olimpiatarzia.it , in home troverai anche il testo della mia proposta di legge ).

 

Giovedì 25 u.s.,  pur tra urla e aggressività, ha fatto sentire la sua voce il presidio pro life  “Sì alla Legge Tarzia” (vedi articolo di Avvenire allegato). Il presidio (organizzato in poche ore), che rappresentava molte realtà regionali e nazionali che sostengono la  proposta di legge  si è posizionato in modo pacifico e sereno nella zona autorizzata dalla Questura, lontano dall’altra manifestazione “contro la legge Tarzia” che si svolgeva davanti alla Regione in via Raimondi Garibaldi. Ad un certo punto della mattinata i partecipanti al corteo di Cobas, centri sociali e gruppi di veterofemministe, evidentemente infastiditi dalla nostra presenza e non avvezzi al confronto con chi ha idee diverse dalle loro, hanno deciso di cambiare il percorso del corteo per passare proprio di fronte alla Chiesa di San Filippo Neri dove si trovava il nostro presidio.

Abbiamo assistito al solito siparietto di gruppi di veterofemministe che in modo arrogante e anche violento (in una manifestazione da loro indetta contro la violenza-sic!) si sono rivolti con modalità e slogans oramai vecchi contro di noi strappando alcuni dei nostri manifesti e lanciando insulti nei confronti di cittadine e cittadini scesi in piazza con il solo intento di manifestare liberamente e democraticamente la propria opinione. (clicca per visualizzare il video della manifestazione delle femministe e il video della manifestazione pro-life).

Siamo di fronte come sempre al modo arrogante, tendenzioso, mistificatorio e autoreferenziale, di far circolare messaggi che sono assolutamente fuorvianti e nulla hanno a che fare con il cuore della mia proposta che come unico scopo ha quello di tutelare la famiglia, le donne e soprattutto la possibilità di essere madri. Quale maggiore violenza  del lasciare sola la donna, di fronte al dramma dell’aborto, non mettendola in condizione di accogliere liberamente la vita?

 

COSA SI PUO’ FARE:

Sono convinta che la proposta di legge ha già in sé un grande valore, perché una volta approvata potrà salvare tante vite umane, ma penso anche che possa rappresentare uno strumento culturale importante, attraverso il quale motivare alla partecipazione, coinvolgere le famiglie e i cittadini  del territorio, avviando iniziative di sensibilizzazione(clicca per vedere l’intervista che ho rilasciato).

 

Per questo ti propongo di:

  1. Inviarmi la tua adesione, cliccando l’icona presente in home sul mio sito: www.olimpiatarzia.it e sollecitare tutte le persone che conosci a fare altrettanto;
  2. Promuovere un Convegno, da tenersi in questa fase a Roma e Provincia, per parlare della legge, al quale cercherò di essere presente, al fine di coinvolgere le famiglie,  le parrocchie, ecc.,
  3. Diffondere e inoltrare il volantino allegato

 

La questione riguarda l’intero nostro Paese.

Il Lazio, infatti, con l’approvazione della legge, sarà capofila di tutte le altre Regioni  che presenteranno il testo nei rispettivi Consigli Regionali. Il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari (della cui Commissione Welfare faccio parte) proporrà infatti la proposta di legge come traccia per i suoi Forum Regionali. Inoltre ho avuto modo di presentare la proposta di legge alla recente Conferenza Nazionale della Famiglia promossa dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia del Governo.

 

In un quadro politico generale a dir poco desolante, ci viene chiesto di non rassegnarci, di “alzarci in piedi” e continuare insieme  il cammino intrapreso, perché rinasca la speranza!

So di poter contare, come sempre,  su di te!

 

Olimpia Tarzia

 

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