venerdì, dicembre 30, 2005

En espanol! Olè!

¡Feliz Navidad!

Que sea este Año Nuevo motivo de muchas felicidades, alegrías, paz y esperanza de éxito y prosperidad.

¡Mis mejores deseos para ti y los tuyos!

giovedì, dicembre 29, 2005

Qualcuno che scrive bene...

(...) Questo è solo l?inizio di una storia che come vedremo nel seguito della narrazione durò più di trent?anni, si tratta di fatti realmente accauti di cui nessuno oramai nega più la veridicità, anche se per alcuni settori del nostro schieramento politico la condanna alle azioni di questi presunti rivoluzionari arrivò tardiva e dopo molte giustificazioni.
Una buona ricostruzione storica dovrebbe essere scevra di riflessioni personali, ma come voi avrete modo di fare le vostre anche io mi sento in diritto di fare le mie. L?avventura rivoluzionaria delle brigate rosse distrusse la vita di tante persone in quegli anni ed solo l?ennesima dimostrazione che, quando con tutte le buone intenzioni del mondo si cerca di modificare la struttura della società per porre fine alle tante ingiustizie che vi si annidano partendo dall?ideale comunista, inevitabilmente si cade nella violenza e nella prevaricazione.
Il comunismo è una forma di pensiero che rende impossibile l?esistenza pluralismo, tutto ciò che si oppone alla realizzazione del sogno socialista va eliminato anche se si tratta del più pacifico degli uomini, basta veda le cose in modo e diventa un bersaglio. Il comunismo non può essere parte del processo di formazione di una società democratica, è per parola dei suoi stessi cultori una forma di società a se stante e aimè per nulla deocratico.
Mi sforzerò comunque di continuare in questo raconto nel modo più distaccato possibile, vi sono molte vicende che valgono la pena di essere raccontate, storie di uomini che stavano dall?altra parte che non vanno dimenticati, eroici martiri nella lotta all?ennesima follia scatenata in nome di uno straccio rosso.

(tratto da Otimaster)

L'anno che verrà

La Repubblica è uno dei giornali più letti in Italia, superato solo dal Corriere della Sera. Ma mentre quest'ultimo è spesso più autorevole, preciso, equilibrato nei giudizi e nelle notizie, Repubblica mi sembra fazioso, schierato sempre e comunque a sinistra, esagerato nei toni e nel giustificare l'appartenenza della linea editoriale, spesso materialista ed atea, improponibilmente volto a difendere tutta quella ideologia che rappresenta, sostenuta in Italia dagli scranni di governo.

Si dirà, dall'edicolante ci sono delle abitudini e dei gusti oramai consolidati che premiano queste scelte, ma online dovrebbe essere diversa la situazione. Purtroppo, online la Repubblica è molto consultato, ma c'è anche un motivo, penso, perché ciò accade: è il popolo delle blogstar (e dei blog in generale) che la cita moltissimo, riproponendo gli articoli del quotidiano di Scalfari nei loro ragionamenti e nei loro temi, portando l'attenzione a ricondursi sempre a sinistra, quasi fosse il loro totem, la loro coperta di linus, il loro emblema filosofico, fino agli "scandali" urlati contro la parte avversa salvo poi ritornare indietro con la coda fra le gambe e gettando acqua sul fuoco.

Ciò trae origine dall'anomalia italiana (te pareva?) delle blogstar, che sono spesso orientate a sinistra, se si eccettuano pochissime eccezioni. Questo sbilanciamento ha portato alla situazione paradossale, nella quale siamo costretti a leggere un continuo bombardamento di ideologia soltanto per un evidente superiorità numerica, dovendo andare pure a leggere, per poi provare fastidio e magari pure rabbia, le stesse cose cucinate in salsa editoriale, dalla Repubblica e company.

In parte è anche colpa nostra: si, noi moderati, noi non passivizzati dalle ideologie staliniste, marxiste, atee, noi insomma che tentiamo di non fare mai di tutta l'erba un fascio, di non generalizzare mai il discorso su "tutto" e "niente", contrari ai totalitarismi, alle dittature come alle anarchie, noi però sulla blogosfera non facciamo molto per cambiare questo stato di "conduzione" da parte dei blog che hanno un successo molto maggiore. Sono lì ogni volta con i loro post melliflui, sottilmente intelligenti, ma quanta intelligenza sprecata, al servizio di un libertinismo da macelleria, pronto a lasciar andare tutto, tendente al minimalismo, pur di essere nella scia del pensiero debole ma "contro", pronti a smantellare qualsiasi volontà di raddrizzare la situazione, di esprimere proposte, di valorizzare qualche principio etico.

Ecco, noi tutti dovremmo metterci una mano sulla coscienza e dirci: allora, è questo l'anno nuovo che verrà? Diamoci da fare.

martedì, dicembre 27, 2005

Il partito del Corriere spiazza La Repubblica

I segni erano nell'aria già da tempo, e non è necessario tornare al periodo di Mani Pulite per rendersi conto che la battaglia tra i due principali centri di orientamento politico in Italia è ripresa in grande stile. Stiamo parlando di La Repubblica e del Corriere della Sera. Prima di procedere oltre converrà indagare come è strutturata la comunicazione in Italia. Tutti noi viviamo ancora in sistema di riferimento vecchio, ritenendo che la televisione (Rai, più Mediaset, più La sette e i network locali) sia ancora il principale mezzo di comunicazione e orientamento politico. Ciò non è vero da diversi anni. Un possibile punto di rottura è segnato dal successo conseguito da Rupert Murdoch con Sky.

Mentre le televisioni satellitari precedenti erano naufragate per mancanza di sufficiente offerta nell'entertainement (soprattutto nei film, offerti ancora in buon numero dalla televisione generalista), Murdoch ha acquisito la maggior parte dell'offerta di cinema. Nel settore dell'informazione SkyNews e Sky Tg24, diretto da Emilio Carelli, ha imposto una informazione finalmente liberata dal condizionamento culturale-politico. Il palinsesto di Fox news negli Usa offre una cultura diversa e plurale rispetto alla lunga monarchia di CNN (che era democratica e clintoniana, ma veniva spacciata per «neutrale» come avviene nei Tg italiani di oggi, esclusi Tg3 e Tg4). In Italia, prima di offrire un reale pluralismo dell'informazione era necessario lasciare intravedere un terreno inesplorato, conditio sine qua non per avere una informazione pluralista: offrire una informazione saldamente ancorata alla notizia, al fatto, ai dati, separati nettamente dalle opinioni (che in Sky possono essere autonomamente desunte dallo spettatore).

Anche per questi motivi, in Italia, la televisione standard ha perso la sua credibilità: i diversi leader difficilmente potranno orientare il cittadino attraverso interventi singoli, spot elettorali, veline nei Tg. Soltanto i confronti diretti tra Berlusconi e Prodi avranno la possibilità di spostare voti (l'1% per confronto?). Il pianeta Internet (oggetto di un convegno parlamentare bipartizan al quale ho partecipato) può svolgere un ruolo fondamentale, com'è avvenuto negli USA? I numeri sembrano confermare il dato: in Italia abbiamo 20 milioni di utenti del web e circa 400.000 blog. Rimane purtroppo in auge la nostalgia di Piazza Venezia, di un Vate (o Partito-Vate) che ci spieghi cosa fare, come pensare e chi votare (Beppe Grillo, dodicesimo blogger mondiale secondo Technorati, appartiene a questo genere, si veda qui). Gli elettori pensano questo dei diversi mezzi di comunicazione (Ricerca di Carlo Erminero per la Ce&Co):

Sondaggio sui mezzi di informazione politica.

Come si vede nella tabella, presentata nel convegno Internet e politica, gli elettori del centro destra si orientano preferibilmente con tv e web, mentre la controparte preferisce utilizzare informazioni da quotidiani e radio. In generale le elettrici sono più favorevolmente orientate alle nuove forme di comunicazione politica. Tutti gli elettori di ogni schieramento politico, vorrebbero avere contatti diretti, anche tramite i media, con Silvio Berlusconi (richiesto dal 17% dei cittadini di centro destra e dal 16% da quelli del centro sinistra; al secondo posto Fini, col 15 e il 3%, mentre Prodi è solo terzo col 5 e il 9%). Una speranza concreta è affidata a Internet, dunque (non dimentichiamo che la vittoria di G.W. Bush è avvenuta grazie al sapiente uso delle mail e dei blog, insieme a un successivo door to door).

Allo stato attuale rimangono comunque due i principali mezzi di orientamento politico della popolazione italiana: i quotidiani di informazione e la scuola. Il fatto che la scuola sia una struttura di (de)formazione politico-culturale è argomento che meriterebbe migliaia di pagine di riflessione. Per ora ci basti ricordare che la scuola non ha più trasmesso sapere-cultura, dagli anni '70, ma informazioni. L'eccesso di informazioni e la presenza delle stesse su altri media più accattivanti, ha decretato il fallimento della formazione scolastica ed ha trasformato la stessa in un mezzo di comunicazione di massa. In quanto Medium, la «istruzione» orienta il voto in maniera tanto decisiva, quanto poco democratica. Servirebbe un nuovo codice deontologico per i testi (non solo di storia: anche la letteratura obbedisce ancora al «realismo socialista» di Zdanov e Lukàcs!).

La carta stampata (con i docenti e i manuali di Storia) ha così sostituito la tv come «fonte attendibile». In questo contesto, la guerra economica tra Repubblica e Corriere della Sera è anche una questione politica. In che modo Il Corriere della Sera ha ripreso la leadership piena, dopo anni di scalfarismo? La Repubblica appare soffocata dalle sue pastoie partitiche: dopo decenni di campagne etiche per la moralizzazione della politica, condotte con sfacciataggine giacobina, con impiccagioni medianiche e girando la testa dall'altra parte quando la legge sfiorava finanziatori e amici, il quotidiano di Scalfari oggi si ritrova a essere partigiano di Prodi, Grand Commis di Andreotti (che lo nominò Ministro dell'Industria nel 1978), capo dell'IRI nominato da De Mita, fautore di svendite e fiaschi clamorosi, dall'Alfa Romeo alla Ue. Ma ciò non bastava ancora a far retrocedere il quotidiano romano nella considerazione dell'opinione pubblica italiana, abituata a idolatrare ben altri somari. Essere onusiani e venire sbugiardati dallo scandalo Oil for food non era bastato; essere pro arafatiani ed essere sbugiardati dal sudario di miliardi di euro che ha ricoperto il cadavere del leader palestinese ancor prima del suo decesso non è bastato; aver scritto prima di Ahmadinejad che lo Stato di Israele andava spostato (in Africa o Argentina, indicò Sandro Viola) mentre la seconda Intifada bruciava i corpi degli studenti ebrei e dei passeggeri degli autobus di Tel Aviv non è bastato a Repubblica per cedere credibilità ad altri organi di informazione.

Eravamo nella foia della «pace». Dimenticavamo il Pascal che diceva che la giustizia senza la forza è nulla, perché i cattivi e il male esisteranno sempre. Dimenticavamo, o preferivamo non vedere che i tagliateste erano «i selvaggi che commettono queste nefandezze sono spaventosi, e i popoli civilizzati che le lasciano commettere sono orrendi» (Victor Hugo, citato da André Gluksmann, Occidente contro Occidente, Lindau, 2003). Niente da fare: Repubblica continuava a essere il quotidiano di riferimento, nonostante la perdita dell'unico suo giornalista di politica internazionale credibile e imparziale, Magdi Allam. Ma il contesto è terribilmente cambiato nei mesi estivi: gli assalti di Fiorani ad Antonveneta e quello contemporaneo di Consorte e Unipol alla BLN hanno copernizzato l'orizzonte politico-mediatico. Il Corriere della Sera ha reagito all'assalto condotto da chi aveva ceduto le proprie quote in BNL e si attendeva forse un semaforo verde in cambio.

Qualcosa è cominciato a trapelare: Parisi ha attaccato i DS, accusati di mirare spregiudicatamente alla conquista del capitalismo italiano. Dopo decenni di falsificazione abominevole i dati hanno (male e poco) cominciato a emergere: chi scrive aveva già da qualche mese scoperto la nudità del re diessino: la Lega Coop occupa più di 400.000 dipendenti e fattura 50 miliardi di Euro all'anno. Aggiungiamo Montepaschi di Siena: 26.000 dipendenti e 105 miliardi di raccolta nel solo 2004, dimentichiamoci di migliaia di altre banche, assicurazioni minori, leasing, società pubblicitarie etc. etc. (Di fronte a tanta opulenza, Mediaset, la azienda del conflitto di interessi, occupa 5600 dipendenti, Fiat circa 100.000!). L'affondo della Margherita coglie nel segno, ma solleva un vaso di Pandora. Fassino, infatti, replica su La Repubblica del 12 agosto che la Margherita doveva badare alle travi del proprio occhio. Quali travi? Quelle di Confcooperative, per esempio:

Grafico riguardante le Cooperative.

Le cooperative bianche, quelle agricole, dei servizi sociali appaltati dai comuni solo agli «amici», valgono 426.000 dipendenti (più tre milioni di soci) e 42 miliardi di Euro. (Ulteriori dati) Intervenne anche la sinistra più estrema, levando i consueti richiami al pauperismo francescano dei cardigan di cachemire di Bertinotti, ma la sostanza non cambiò, anzi.

Qual è il quadro attuale? Secondo molti osservatori, Il Corriere della Sera sembra essere diventato organo permanente del duopolio DS-Margherita. In quanto tale ha riassunto la antica vocazione etica. E' facile: i DS nel drammatico dopo Hiroshima dovuto a Consorte, non sono più «eticamente compatibili». E' una rivoluzione. D'Alema è affondato col suo Ikarus, con le ali bruciate dal Sole della Verità, che forse non ci parla di corruzione primaria, ma certo di legami stretti con Consorte e di consuetudine furbesca: dopo l'appartamento popolare per la mamma, pensare a un leasing di 8000 euro c/o la BPI non offre molto spazio all'immaginazione.

Ma nessuno spazio all'immaginazione lascia la scoperta che i due assalti, quello di Fiorani e quello di Consorte, erano coordinati. I due compari si conoscevano, frequentavano, informavano sul reciproco Stato Avanzamento dei Lavori. Fiorani - intercettato - diceva parole inequivocabili come «dobbiamo assecondare Unipol nella scalata a BNL». O, ancora: «Stamattina ho avuto un incontro con Unipol» (Il Corriere della Sera, 22 dicembre 2005). Del resto, i cadaverizzati superstiti di Confindustria avevano necessità di fermare lo tsunami estivo. Di conseguenza, hanno scelto di stare dalla parte dei «giovani leaders», per formare non un partito, ma un movimento di opinione, basato sulle facce di Rutelli e Veltroni e non osteggiato da Montezemolo. Saranno in grado di contrastare lo strapotere di Lega Coop? (off topic: CoopSette è tra i primi cementificatori del Paese, nel silenzio di Pecoraro Scanio). Questo il quadro.

Cosa emerge in sintesi? I DS non sono più il partito berlingueriano della «moralità», sostituiti in questo dai non meno potenti cooperativisti della Margherita, alleati del salotto buono del capitalismo italiano. Ma la Caporetto DS è anche la Caporetto del quotidiano che più di tutti ha sponsorizzato l'idea che potesse esistere un Bene Assoluto nella politica. Di Assoluto negli affari del mondo non c'è nulla: chi lo invoca come Scalfari alzi gli occhi al Cielo, oppure rimanga inchiodato nella palingenesi della smentita eterna: la carne è debole, gli uomini sono fatti di carne e spirito, non sono certo puri ectoplasmi della «buona» ideologia.

Paolo Della Sala

Buon Natale, buon anno!

Son tornato. Eccomi indietro nel tempo, a cercare di trovar posto alle mie cose, nella speranza che tutto questo spazio rimasto tra il mio ultimo post (molti molti mesi fa) ed ora non sia inutilmente sprecato.

Scusandomi della sparizione senza aver detto nulla, ho scoperto molti nuovi blog interessanti, di cui vi darò ampio resoconto nei prossimi giorni

A presto!

giovedì, marzo 03, 2005

Olimpia Tarzia newsletter


Carissima / o

desidero rivolgerti due comunicazioni importanti che ci coinvolgeranno particolarmente nelle prossime settimane.

FECONDAZIONE ARTIFICIALE

Siamo ad una svolta che possiamo definire epocale: tra pochi mesi il più piccolo figlio della comunità umana, sarà sottoposto a giudizio: essere umano o oggetto? Si, perché è proprio questo che verrà sancito attraverso l?esito dei referendum sulla legge 40 e tale responso avrà una ricaduta culturale e politica vastissima e a lungo termine. Infatti se anche solo uno dei quesiti referendari passasse, negandone la soggettività umana, l?embrione sarebbe di fatto dichiarato un prodotto, a disposizione di tutti, che può essere manipolato, congelato, vivisezionato, distrutto qualora risultasse ?difettoso?; a disposizione di tutti, soprattutto di chi ne vuol fare oggetto di commercio, come ?materiale organico?, dalle industrie farmaceutiche a quelle di cosmesi e quant?altro.

La posta in gioco è altissima e richiede l?impegno di tutti, laici e cattolici, poiché non è una battaglia di religione, ma di diritti umani.

Purtroppo ben sappiamo come il diritto alla vita, in questa nostra epoca, viene spesso negato da un certo laicismo assolutista e fondamentalista, dal quale anzi è spesso considerato una sorta di ?fissazione? dei cristiani, in cui viene, per gentile concessione, permesso di credere, purché all?interno delle segrete stanze dei conventi. I sostenitori di tale atteggiamento, ergendosi a difesa del cosiddetto ?Stato laico? dimenticano che proprio uno ?Stato laico? si basa su principi democratici che affondano le proprie radici nei diritti umani, e il primo tra i diritti umani è propriamente il diritto alla vita. Dunque uno ?Stato laico? deve difendere il diritto alla vita!

Affrontare il tema della scienza e della tecnologia rispetto ai nuovi scenari, non assume il giusto significato se non si pone al centro l'uomo, l'essere umano soprattutto nella sua fase più debole, in cui gli attacchi di una tecnologia utilitaristica, cieca e ideologica sono più forti: all'alba e al tramonto della vita. Va affrontata con serenità ma con determinazione e chiarezza la questione etica e il diritto alla vita. La scienza e la tecnica non possono viaggiare sganciate dall?etica: dallo stesso procedimento fisico si ottiene l?energia nucleare e la bomba atomica. Cos?è che ferma la comunità umana e scientifica dall?utilizzarla come bomba atomica? E? propriamente l?etica, il limite, il riconoscerlo come un male ed agire di conseguenza. La ricerca si è sempre posta dei limiti: non tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente accettabile. A volte ho l'impressione che tra i cristiani vi sia una sorta di "complesso di inferiorità culturale". A volte sembra che le accuse immancabili di essere "oscurantisti, medioevali, talebani" che ci vengono rivolte quando parliamo in difesa del diritto alla vita, abbiano sortito il loro effetto intimidatorio. A chi ci accusa di essere antidemocratici perché imporremmo la nostra morale ad un stato laico, bisogna avere il coraggio di rispondere che il diritto alla vita non ha e non deve avere colore né religioso né politico. Il piccolo bambino concepito non è un "fatto politico" non è un "invenzione della chiesa": è un figlio! Il più piccolo, il più debole, il più povero, il più indifeso figlio della comunità umana.

Ciò premesso, il "popolo della vita", come il Santo Padre ci chiama nell'Evangelium vitae, è chiamato però ad una testimonianza più forte. Come rassegnarsi di fronte ai più di quattro milioni di bambini mai nati per effetto della L.194/78 che ha legalizzato l'aborto in Italia? Chi, se non il popolo della vita, potrà essere la voce di chi non ha voce, del più piccolo dei nostri fratelli, che, se verrà modificata la legge 40, rischia di essere vivisezionato, buttato in un lavandino se, malauguratamente "non perfetto", considerato non degno di vivere, in quanto la sua "qualità di vita" sarebbe inaccettabile? E quali sono i parametri sotto i quali una qualità di vita può essere considerata ?inaccettabile?? E chi lo stabilisce? Quali scenari possono aprirsi, quando il delirio di onnipotenza porta l?uomo a dominare un altro uomo, fino ad averne il potere di decisione di vita o di morte! E? il germe di una suprema violenza.

?Quale pace se non salviamo ogni vita?" così affermava Madre Teresa riferendosi proprio al piccolo concepito. Siamo dunque davvero ad una svolta epocale, che ci richiede consapevolezza, coraggio e determinazione, come ci ricorda il Santo Padre nell? Evangelium Vitae, n.95: ?Urgono una generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico per mettere in atto una grande strategia a favore della vita?.

Per ulteriori approfondimenti sulla legge 40 e sui referendum ti invito a visitare il mio sito: http://www.olimpiatarzia.it/fecondazione.html



ELEZIONI REGIONALI



Mancano 30 giorni alla scadenza elettorale per le elezioni regionali del 3 e 4 aprile.

E? una competizione che si profila durissima e che richiede una grande mobilitazione.

Confido di averti vicino anche in questo momento e di poter contare sul tuo generoso impegno.

Tutte le battaglie intraprese e vinte in questi cinque anni, affinché il valore della famiglia e della vita fossero sempre più fulcro centrale delle politiche regionali ( e non solo), tutti gli ideali condivisi e difesi insieme, pur ciascuno dove Dio l?ha chiamato ad operare, richiedono in questo momento un particolare impegno per continuare ad affermarsi e ad ancor più rafforzarsi.

Quotidianamente cogliamo quanto le leggi abbiano una ricaduta culturale e dunque quanto, stando lì dove si fanno le leggi, si può ottenere un duplice obiettivo: quello sociale di aiuto concreto alle famiglie e quello educativo di diffondere una cultura per la vita.

E? la mia esperienza di questi anni al Consiglio Regionale ed è motivo per cui con rafforzata consapevolezza e convinzione mi ricandido e ti chiedo di aiutarmi.

Il materiale di diffusione sarà pronto per la prossima settimana, ma, nel frattempo, è importante attivare una fase preparatoria più efficace possibile in termini di visibilità. Il tempo, infatti, è veramente poco. A tal proposito ti chiedo anche, se possibile, di far pervenire alla Segreteria elettorale, sita in Viale Libia 174 (tel./fax: 06.86.03.545) i nominativi e i recapiti di persone che pensi possiamo coinvolgere in questo impegno. Ti ricordo che il mio collegio elettorale è Roma e provincia.

Inoltre, per coloro che volessero incontrarmi personalmente, puoi segnalare che, collegandosi col mio sito (www.olimpiatarzia.it), si possono riscontrare nell?agenda di marzo i miei spostamenti su Roma e provincia.



La segreteria elettorale è attiva tutti i giorni dalle 10,00 alle 18,00, in Viale Libia 174, al numero telefonico sopra riportato.



Voglio ringraziarti per quanto stai facendo e farai, attraverso le modalità che riterrai più opportune, affinché io possa continuare a difendere e promuovere, con sempre maggior forza, all?interno della Regione Lazio, i valori in cui crediamo.



Un caro saluto

Olimpia Tarzia

venerdì, gennaio 14, 2005

Olimpia Tarzia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

NEWSLETTER n. 1/2005


Carissima / o


SCUOLA DI FORMAZIONE POLITICA


Vorrei sottoporre alla Tua attenzione la Scuola di Formazione Politica "Il valore della famiglia e il diritto alla vita nel cuore dell'impegno politico" da me organizzata e diretta. La sessione generale inizierà il 24 gennaio con una lezione di S. E. Mons. Rino Fisichella sul tema dei cattolici in politica e si chiuderà con un intervento di Giuliano Ferrara. E' una iniziativa che ritengo molto importante e che da tempo e da più parti mi era stata sollecitata, perché in questo momento di tale e tanto relativismo etico è bene che soprattutto i giovani ricevano un bagaglio culturale adeguato a contrastare gli infiniti attacchi che quotidianamente vengono scagliati contro la famiglia, la vita umana e la dignità della persona.



Dalla Spagna abbiamo avuto dimostrazione di quanto è pericoloso questo clima di relativismo etico: Zapatero ha inflitto una sequenza di offese del tutto inaudita contro quelli che sono i fondamenti stessi della nostra società, mediante la presentazione di leggi che hanno già realizzato o realizzeranno il divorzio lampo, l'aborto anche oltre il terzo mese di gravidanza, il matrimonio tra persone omosessuali con diritto di adozione, l'eutanasia, la sperimentazione sugli embrioni umani.



Quando proviamo a rispondere a questi attacchi ci viene detto che i nostri sono "scrupoli di cattolici", e che non abbiamo il diritto di interferire con la nostra fede nello stato laico. Ma questo è un ragionamento del tutto insensato: quando parliamo di difesa della vita non stiamo trattando di argomenti di fede. Quando affermiamo che la vita umana va difesa dal concepimento non stiamo cercando di imporre una particolare visione etica della Chiesa o un dogma di fede, ma di rispettare quello che è un dato oggettivo antropologicamente e biologiamente fondato; come pure la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio non può essere considerata appannaggio dei soli cattolici, né riguarda la sfera privata dei singoli individui, ma la difesa della vita e della famiglia rappresentano istanze primarie per l'intera società. Tali valori pertanto non possono essere avulsi dall'azione politica e legislativa.



Proprio per questo è doveroso preparare e formare le giovani generazioni per accrescerne la consapevolezza, la competenza in materia e la determinazione per il raggiungimento degli obiettivi.



La sessione generale è così strutturata:



Lunedì 24 gennaio 2005

"L'anestesia generale e il risveglio delle coscienze" Nota dottrinale "Circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica"

Lunedì 7 febbraio 2005

Identità e ruolo della famiglia

Lunedì 21 febbraio 2005

Diritto alla vita fondamento della democrazia

Lunedì 7 marzo 2005

"La solidarietà e la dottrina sociale della Chiesa"

Lunedì 21 marzo 2005

La scuola e la libertà di scelta educativa

Lunedì 4 Aprile 2005

Mass Media e cultura dominante



Gli incontri si terranno presso l?Istituto Nazareth ? Via Cola di Rienzo 140, Roma - dalle ore 18.30 alle ore 20.30.



Sul mio sito www.olimpiatarzia.it troverai il depliant con il programma dettagliato.



Tra pochi giorni (giovedì 20 p.v.) si chiuderanno le iscrizioni, poiché la scuola è a numero limitato. Ti prego di darne la massima diffusione soprattutto tra i giovani.



Le adesioni devono essere inviate o per mail all'indirizzo o.tarzia@tiscali.it oppure per fax allo 06/8603545





LEGGE SULLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE



Ed ora un breve aggiornamento sul tema della fecondazione artificiale.



Come sai, la legge 40 ("Norme in materia di procreazione medicalmente assistita"), approvata lo scorso febbraio, sta subendo una serie di attacchi da più parti. Da un lato c'è il fronte referendario guidato dai Radicali, sostenuto dai DS e dalla sinistra in generale (esclusa parte della Margherita) più alcuni parlamentari della maggioranza; dall'altra il fronte dei "mediatori", per lo più nelle fila della maggioranza, che pur di non andare al referendum hanno presentato proposte di modifica del testo tutte peggiorative.



Ecco il quadro generale che abbiamo di fronte:



- 5 referendum, che se la Consulta riterrà ammissibili, si terranno tra il 15 Aprile e il 15 Giugno, di cui uno totalmente abrogativo, sostenuto dai Radicali, gli altri 4 parzialmente abrogativi ma ugualmente deleteri perché qualora fossero approvati reintrodurrebbero:

la possibilità di clonare gli embrioni e crioconservarli;

la possibilità di stimolare nella donna la produzione di un numero di ovuli superiore a tre;

la facoltà di non impiantare tutti gli embrioni fecondati;

l'apertura alla fecondazione eterologa sia in forma che esplicita, che implicita (consentendo cioè che si possa procedere alla fecondazione assistita anche nei casi di coppie non sterili):

la totale cancellazione di tutti i diritti del concepito.



- 6 proposte di modifiche di legge presentate, quattro al Senato e due alla Camera, a firma dei senatori Rollandin (Gruppo per le Autonomie), Dentamaro (Udeur), Tomassini (FI), Amato (Misto) e dei deputati Palumbo (FI) e Mantini (Margherita). Tutte queste ipotesi di modifica sono da rigettare ugualmente perché in un modo o nell'altro cercano di reinserire le stesse inaccettabili liceità a cui puntano i referendum parziali.



Non ho difficoltà ad affermare che la legge 40 rappresenta da ogni punto di vista una sorta di ?linea del Piave?, assolutamente invalicabile, perché il venire meno dei suoi punti fondamentali significherebbe svuotare di significato l?intera legge. Perché sulla vita umana non possiamo ammettere ?deroghe?. Qui c?è in ballo il tipo di società futura in cui vivranno i nostri figli, e su certe questioni fondamentali di natura etica non è possibile scendere a compromessi.



Si sono invece costituiti 8 comitati contro questi referendum: Movimento per la vita, il Forum delle Associazioni familiari, Comitato per la tutela della ricerca scientifica, Comitato per la difesa dell'articolo 75 della Costituzione, Comitato per la difesa della Costituzione, Comitato per la tutela della salute della donna, Umanesimo integrale, Consulta nazionale antiusura. Tutti hanno parlato, attraverso i loro legali, il 10 gennaio davanti alla Corte Costituzionale per convincere la Corte della oggettiva inammissibilità costituzionale dei quesiti referendari.



Anche il Governo si è schierato contro i 5 referendum, e ha mandato in sua vece presso la Consulta l'Avvocato Generale dello Stato, per ricordare ad essa che i quesiti sono in palese contrasto con una serie di trattati internazionali già in vigore.



Sempre tenendo ben presente che la legge 40 non è la legge dei cattolici, perché sul piano etico è chiaro che l'unica legge accettabile sarebbe stata una legge che vietasse qualunque tipo di fecondazione artificiale, sia omologa che eterologa, è altrettanto chiaro che è dovere morale operare per limitare al massimo gli effetti perversi del far west procreatico, e quindi questa legge approvata dal Parlamento diventa una legge utile, degna di essere difesa con ogni sforzo, anche da noi cattolici.



E' necessario infatti squarciare il fitto velo di equivoci e smascherare le infinite menzogne diffuse da gran parte dei media in questi mesi sull'argomento. Vanno quindi moltiplicate le occasioni di incontro per fare chiarezza in materia, e per questo sono a tua disposizione, per ogni evento, dibattito, conferenza che vorrai organizzare, utile a difendere il valore della vita e ribadire i concetti espressi finora che stanno a cuore a tutti noi.







Ti ringrazio per la fattiva collaborazione e invio un affettuoso augurio di buon anno a Te e alla Tua famiglia!









Olimpia Tarzia

sabato, gennaio 08, 2005

TV: BUZZANCA,EX MERLO MASCHIO ALLE PRESE CON FIGLIO GAY

ROMA, 7 GEN - ''Raccontiamo che l'omosessualita' non e' altro che un'alternativa all'eterosessualita': cosi' Lando Buzzanca presenta 'Mio figlio', la nuova fiction che Raiuno propone domenica 9 e lunedi' 10 gennaio in prime time. Una storia nata da un'idea dello stesso Buzzanca, ex 'Merlo maschio' al cinema, apertamente schierato per il centro-destra, e che negli ultimi anni si e' dedicato soprattutto al teatro. '
(preso dall'ANSA)